||StillBorn-Webzine||

		Il fatto che una band sia scandinava non sempre basta a garantire il risultato della musica proposta; al contrario ultimamente pare proprio che chiunque abbia passaporto nord europeo si senta autorizzato ad imbracciare gli strumenti e a proporsi al mondo intero con canzoni dai discutibili esiti. Ma non voglio addebitare tutte le accuse ai Memorized Dreams, in fondo ognuno quando lo sente ha il diritto di potersi esprimere, divertire o farsi conoscere e tirerei in ballo piuttosto i produttori: non sarà bastata la sola nazionalità (norvegese) dei nostri amici a metterli sotto contratto? In tal caso sarebbe stato un errore puntare sui Memorized Dreams. Se invece l'etichetta è davvero convinta che con questo prodotto si riesca a sbarcare il lunario, tanto di guadagnato per lei. Finita questa larga disquisizione sul mercato musicale, passerei senz'altro alla critica del disco, spiegando i motivi per cui non mi è piaciuto. Su tutti la stanchezza dei brani, senza idee davvero convincenti, triti e ritriti. Questo basterebbe a bocciare la band: in un panorama musicale così inflazionato come è quello contemporaneo, non ci si può permettere di uscire con un prodotto mediocre, e questo chiaramente non vale solo per i Memorized Dreams, ma per tutti quei gruppi che credono di fare i furbi approfittandosene dell'incompetenza di una larga parte del popolo metallico (questa è la mia opinione!). Ma fino a quando il prodotto piace, nessuno si deve lamentare; il fatto è che qui si propone una band fiacca, priva della convinzione necessaria e che sembra incerta in partenza. Come può piacere al fruitore? I suoni. Certo, la registrazione è pulita, ma oramai qualsiasi demo suona pulito. Il rullante sembra una scatola di fagioli girata al contrario… Vi risparmio poi la traduzione della recensione che accompagna il disco, in cui si dice tra le altre cose che un pezzo come "Cardinal Sin" è un pezzo innovativo o che "Haloes and wings" è un brano dinamico! Mai sentito nulla di più scontato e piatto! E che in un pezzo canti Olaf Hayer (Luca Turilli) veramente non basta. Un'ultima informazione: la band all'inizio (1999) suonava Power Metal, poi ha cambiato stile orientandosi più verso il Rock, ma ancora una volta muta sound dirigendosi verso sonorità Progressive Metal. Ora si propone come Melodic Power Metal. Che la ricerca non sia finita? E pensare che questi devono fare ancora un paio di dischi con la Sound Riot…
Numero Tracce	9
Durata	45:12
Uscita	2004
Etichetta	Sound Riot Records / Frontiers

Home	Rece Demo	Rece Album	Redazione	Download	Links	News&Pubblicità	Mail	Varie	Webmaster
News Sito	Rece Classici	Rece Concerti	Interviste	Concerti

Tracklist	Line Up
1.	Frode Hovd - Guitars Kee Jason - Guitars Terje Harøy - Vocals Kenneth Skarsvaag - Bass Stian D. Rødsjø - Synthesizers Olav Skei - Drums Maria Garli - Piano & Synthesizers