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VLKOSLAK - IMPULSIVENESS

Genere Death Metal Talvolta capita anche a me di utilizzare dei medicinali e poi sotto il loro effetto di cercare invano di leggerne il nome, più raramente tutto questo mi è successo con il Buscopan che tranne se non mescolato all’Orzobimbo non dovrebbe dare allucinazioni; tutto questo è chiaramente capitato ai Vlkoslak (e in tale situazione hanno scelto il nome del gruppo!) che nonostante il loro orribile booklet che presenta oltre alle foto segnaletiche dei tre componenti (Simone Ombre, Simone D’Ambrosio, Antonio Nuzzaci recentemente coadiuvati da Stefano Landolfo che comunque non appare nel demo) in atteggiamenti di dubbia morale (cosa sono quelle cornacce?! spaventi mia nonna tetraplegica se fai quella faccia così cattiva!) e soprattutto di dubbio gusto, gli inutili testi delle cinque 'canzuncelle' del demo che, comunque, risplendono d’immenso rispetto alla copertina che evidentemente rappresenta un buco di culo visto sotto effetto di Buscopan, Orzobimbo e Rum-Pampero unito tramite alte tecnologie da 'Paint Shop Pro 1.0 Trial Version' a dei 'pianeti supposta' e ad una farfallona che provoca un ribrezzo paragonabile soltanto a quello che si prova nel vedere lo stemmone della Rai forzista. Nonostante l’impressione che si ha appena il dischetto capiti tra le mani, musicalmente, i ragazzi, rapportati alla loro giovane età, non hanno un cattivo rapporto con gli strumenti e propongono un buon death melodico con forti influenze svedesi che purtroppo in alcuni frangenti scade irrimediabilmente dimostrando che i ragazzi prima di avvicinarsi a questo genere musicale si sono ampiamente cibati dei seguenti dimenticabili pasti: Aerosmith, la sigla iniziale di Zorro (ve la ricordate? Quella tanto carina con le nacchere!) e Bon Jovi; nonostante tutto questo, il tappeto sonoro è nel 90% dei casi molto godibile e si basa su interessanti giochi tra la sessione ritmica (buona la batteria, meno il basso che è quasi impercettibile per la cattiva produzione) e le parti di chitarra fatte quasi integralmente di break atmosferici, la voce è di livello accettabile anche se pecca di un growl poco potente nelle parti più profonde (e soprattutto delle terribili invenzioni di produzione durante le fasi 'aerosmittiane' in cui la voce pulita è malamente filtrata); banalissima la outro “Withered Spring”, che pare uno scarto dei peggiori Novembre, cantato con ottimo accento anglo-leccese (per i cultori del Salento: anglo-leveranese). Consigli utili da utilizzare al prossimo natale o due novembre (o epifania, o solstizio d’inverno, o ferragosto, cazzi vostri!!!) prendete un secondo chitarrista, alzate i volumi del basso, smettetela di utilizzare Buscopan, Orzobimbo e Rum Pampero e soprattutto uccidete la vostra sorellina che canta a memoria tutte le canzoni del 'best of' degli Aerosmith mentre guarda la dodicesima ripetizione della quarta serie di zorro. Voto 6,5 e auguri. 
Numero Tracce 5
Durata 18 minuti
Uscita 2003
Etichetta --

VOTO

 6.5

Alessandro

Tracklist

Line Up

1. Our Fantasies' Extermination
2. Cynic Gait in Psychotic Dismay
3. Riding the Impossible
4. Starfires (Nocturnal Aurora)
5. Withered Spring
  • Simone Ombre: guitars
  • Simone D'Ambrosio: vocals & bass
  • Antonio Nuzzaci: drums & percussion

CONTATTI

www.vlkoslak.too.it 
vlkoslak@katamail.com

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