Nuova polemica tra l’associazione dei combattenti antifascisti della Regione Istria con il deputato del Gruppo nazionale italiano a Zagabria Radin
«Monumento alle foibe perché non si ripetano più»


POLA - Foibe, l'Associazione dei combattenti antifascisti della Regione Istria si scaglia contro il deputato del Gruppo nazionale italiano al Parlamento di Zagabria Furio Radin. Agli ex partigiani istriani non vanno giu' le dichiarazioni e le iniziative di Radin, per ricordare tutte le vittime della Seconda guerra mondiale e dell'immediato dopoguerra, e quindi anche gli infoibati.
Lo scorso anno Radin aveva proposto che venisse innalzata una croce davanti un luogo-simbolo delle atrocita' della guerra, vale a dire la foiba di Vines, vicino Albona, dove nel 1943 furono recuperati i corpi di 84 italiani (si era detto favorevole all'idea anche il Capo dello Stato croato Stipe Mesic).
Il deputato della minoranza italiana ne ha nuovamente fatto cenno commentando il caso della lapide di Parenzo, rimossa dal sindaco Josip Pino Maras, poi ricollocata, ma senza il testo «Ai martiri delle foibe» . Quale migliore occasione per gli ex combattenti per sparare a zero su Radin. In un comunicato gli antifascisti istriani ringraziano le autorita' di Parenzo per aver tolto dalla targa la «frase contestata» e chiedono altresi' che vengano rimossi tutti quei monumenti che «alcuni fascisti , assistiti da rappresentanti del Governo, da organizzazioni di cittadini, e dalla Chiesa , stanno edificando in onore ai criminali di guerra».
«Il signor Radin, assieme ad un gruppo di interesse triestino, sta creando malumore fra la popolazione istriana - sostengono gli ex partigiani - Facciano i nomi e i cognomi di queste vittime innocenti delle foibe».
«Il parlamentare Furio Radin dovrebbe porsi il problema della sistematica distruzione dei monumenti alle vittime del fascismo» - si legge infine nel comunicato. Radin, interpellato, precisa di non voler polemizzare con l'Associazione degli ex combattenti.
«Ho espresso molto chiaramente lo mie opinioni sulla necessita' di ricordare tutte le vittime innocenti della guerra - dichiara - e dunque anche gli infoibati, che sono stati dimenticati per cinque decenni». «Vorrei sottolineare - continua il deputato - che sono stati gli stessi ex partigiani ad avermi ringraziato, ai tempi di Tudjman e dell'Accadizeta, per averli difesi apertamente in Parlamento, anche con una serie di interpellanze, proprio sulla questione della distruzione dei monumenti antifascisti»
«Io mi ritengo un antifascista, e mi dispiace che i leader dell'Associazione, (ci sono pero' molti ex combattenti che la pensano diversamente dalla loro classe dirigente ), non abbiano compreso il significato della mia iniziativa - spiega ancora Radin - Ci non toglie che la porterò avanti con forza anche in futuro». «Penso che quel passato e quelle tragedie vadano ricordati - conclude il deputato - Il ricordo e' la garanzia che le foibe non si ripetano piu'».