Fotogallery Alfa Romeo Alfetta
Master in car design con il Centro Stile Alfa .
Alfa Romeo Alfetta 2000 : Leggi le Opinioni e compara i prezzi
Opinioni su Alfa Romeo Alfetta 2000 Opinioni Valutazione del Prodotto Data > Mostra tutte le 4 Opinioni .
...forte di tutte le 'vere' Alfa Romeo, non conosce rivali in generosità.
Ebbene l' alfetta ha rappresentato pert anni la macchina di riferimento, il faro, fra LE AUTO DI FASCIA ALTA IN iTALIA.
Valutazione del Prodotto Alfa Romeo Alfetta 2000 scritta da Alessandro3000 Vantaggi: l'auto è forte e compatta.
L' Alfetta aveva frizione idraulica, 4 freni a disco con doppi correttori di frenata oltre che il servofreno s'intende ( qualche mentecatto ancora non senè accorto) .
L' Alfetta come le successive serie che si giovavano di quel tipo di costrusione avevano un vantaggio di 50 a livello assettistico, in primo la macchina pesava 50% e 50% per ogni asse, il PONTE DE DION manteneva una certa rigidità, l'auto non era sovrastrezante, ma anzi tendeva ...
L'alfetta 2000 porta con se tutta la grinta dei motori costruiti prima della crisi petrolifera.
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Auto Alfa Romeo : Leggi le Opinioni e compara i prezzi - Pagina 4
Ebbene l' alfetta ha rappresentato pert anni la macchina di riferimento, il faro, fra LE AUTO DI FASCIA ALTA IN iTALIA.
...il rombo del motore Alfa Romeo che da una sensazione diversa dagli altri motori.
Nel 1987, ecco la comparsa del 164, bella un'auto ricca di confort e fascino, ma anche un'ammiraglia fatta in fretta e furia dal gruppo fiat attraverso il grupo ALFA-LANCIA INDUSTRIALE, la scocca di derivazione altrui con motore adattato da longitudinale a trasversale, un'auto che con la trazione posteriore poteva rebdere molto di più, lunga, lunga più della precedente 75, rimaneva un'auto da finire nel tecnico, di gran serie invece gli interni ...
Photo by www.alfaklubas.lt
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Alfa Romeo Alfa 6 - Automobili anni 70
Lo studio di una berlina di classe elevata iniziò, in Alfa, nel 1968, contemporaneamente al progetto che diede i natali all'Alfetta.
Questa nuova vettura, con un propulsore quattro cilindri di 2, 2 litri, quasi si sovrapponeva alla futura Alfetta, inizialmente motorizzata dal solo '1800'.
Per i tecnici Alfa, visto il veto posto dalla dirigenza, si ricominciò quasi da zero.
Le sospensioni riprendevano lo schema dell'Alfetta, al tempo, prossima al debutto: avantreno a quadrilateri deformabili, con elementi elastici a barra di torsione (in luogo della classiche molle elicoidali), e ponte DeDion al posteriore.
La scelta del cambio anteriore permise anche conformare al meglio il divano posteriore che, sull'Alfetta non permetteva un'adeguata sistemazione del quinto passeggero, a causa del profilo del pianale.
Purtroppo, la vettura si presentava con un'estetica affine alla gamma Alfa Romeo del decennio che s'apprestava a finire.
Fatte le dovute proporzioni, il rapporto tra i volumi non differiva molto da quello dell'Alfetta prima serie; l'auto era imponente e dotata di una discreta aggressività.
Non fosse stato presente il grande scudetto Alfa Romeo, vedendo di fronte un'Alfa6, la si poteva facilmente scambiare per una Fiat 130 (altra grossa ed infelice berlina degli anni '70).
A.R.O.C. Alfissima
In questa sezione del sito, vi presentiamo alcuni cenni storici e tecnici delle Alfa Romeo dotate del sofisticato Ponte De Dion e trasmissione Transaxle..
Soluzioni che portarono l'Alfetta del 1972, ad essere una vettura estremamente all'avanguardia e dalle epiche e straordinarie doti stradali, invidiate ancora oggi da molte vetture del nostro tempo.
Il mezzo elastico può essere di qualsiasi tipo (balestre, molloni o barre di torsione, come nel caso delle Alfa di produzione); altre possibili variazioni allo schema fondamentale sono gli eventuali schemi di ancoramento trasversale e longitudinale del retrotreno al corpo vettura; specificamente, nelle Alfa Romeo Alfetta e derivate, l'ancoraggio trasversale è garantito dal parallelogramma di Watt.
L'Alfa Romeo Alfetta, così come successivamente le derivate Giulietta, 75, 90 e S.Z., è caratterizzata da una distribuzione bilanciata dei pesi (architettura "transaxle", cioè motore anteriore, cambio e differenziale in blocco al posteriore), con il cambio e la frizione spostati dalla parte anteriore della vettura alla posteriore, per aumentare l'aderenza delle ruote motrici.